Claudio Berlia

Tutto il mio corpo è fatto solo di occhi, nella quale si è evidenziato una nuova visione della realtà, sospesa tra surrealismo e simbolismo, offrendoci un repertorio di rivisitazioni figurative che compongono un puzzle irrisorio e divertente.

Claudio Berlia è nato a Savigliano il 18 febbraio 1948. Nel 1969 si è diplomato al Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo, dove, tra gli altri, hanno insegnato artisti torinesi quali Antonio Carena, Beppe Devalle, Marco Gastini e Piero Ruggeri.

Successivamente ha frequentato i corsi di pittura e incisione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, sotto la guida di Sergio Saroni, diplomandosi nel 1974. È stato allievo, inoltre, della Scuola a fini speciali di Scienze e Arti Grafiche nel campo della Stampa presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. È stato docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e titolare della cattedra di Tecniche Pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Cuneo dall’anno accademico 1991/92 al 1998/99.

Ha esordito in una collettiva allestita dal Comune di Savigliano nel 1967 e ha tenuto la sua prima personale alla Galleria Il Prisma di Cuneo nel 1976. L’artista ha sviluppato un’intensa attività creativa, con riconoscimenti in Italia e all’estero, estesa, specialmente negli anni Ottanta, anche alla scenografia. I fondamenti della sua ricerca artistica risiedono nell’analisi dell’ambiente urbano e sociale, nell’attenzione ai risvolti concettuali della tecnica pittorica e all’intima predisposizione a un fare compositivo accurato ed elegante.

Le prime forme espressive sperimentate da Berlia si sono concentrate sullo studio del colore e della materia pittorica, elaborando tavole monocrome incentrate sui toni del rosso, in cui la cornice entra a far parte dell’opera.

Dal 1970 ha realizzato alcuni dipinti di dimensioni ridotte, con composizioni di geometrie colorate e luminose a sviluppo bidimensionale.

Si è poi concretizzato l’interesse di Berlia per il confronto giocoso con gli stereotipi, con i fatti di costume, dalla moda al comportamento, che lo ha portato ad elaborare un’espressione figurativa sostanzialmente di derivazione pop, in cui prevale la presenza simbolica di immagini diverse tratte dal modo femminile, ad iniziare dalla serie delle bambole, allusione ai canoni di bellezza sempre più anonimi e massificati.

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Claudio Berlia - Bambola

cm. 90 x 60 Tempera e acrilico anno 1978

Altri stereotipi cari a Berlia sono stati Paolo Uccello e Piero della Francesca, le cui iconografie ricompaiono più volte nelle sue opere degli anni successivi. Dopo le personali di Parma alla Galleria Santa Chiara del 1977 e di Roma alla Galeria Remo Croce del 1979, Berlia ha iniziato a far apparire nei suoi dipinti il Sopwith Camel, mitico aereo da combattimento britannico della prima guerra mondiale, che si trasforma in una citazione oggettuale ironica, che ha accompagnato per diverso tempo il suo lavoro, come nella serie di opere incentrate sul tema degli Angeli.

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Claudio Berlia - Bambola

cm. 70 x 70 Tempera e acrilico su tela anno 1978

Claudio Berlia - Bambola

cm. 86 x 96 tempera e acrilico su tavola anno 1978

Claudio Berlia - Bambola

cm. 80 x 60 Tempera e acrilico su tela anno 1978

Claudio Berlia - Bambola

cm. 84 x 90 Tempera e acrilico su tavola anno 1978

Claudio Berlia - Bambola

cm. 96 x 86 Tempera e acrilico su tavola anno 1978

Gli anni Ottanta hanno visto Berlia impegnato in attività di grafico e scenografo a Cuneo, Verona e Venezia, sia per opere teatrali che per strutture espositive e ambientali. Ciò ha significato approfondire gli interessi per l’architettura. Nel 1989 e nel 1990, rispettivamente con le personali al Forum Internationale Kunstmesse di Amburgo e alla Galleria Bluart di Padova, sono le immagini dei viaggi compiuti in Messico e in Egitto a dominare la fantasia dell’artista, lasciando emergere memorie particolari dell’arte del passato, come la piramide, simbolo dell’ascesa al confine tra il cielo e la terra.

Le personali tenutesi a Cuneo nel 1997, nel 2001 e nel 2009 (oltre che a Mondovì nel 2002 e nel 2004) hanno documentato le sue nuove sequenze di tavole eseguite con tecnica pittorica raffinata, in cui dominano dapprima gli edifici dei luoghi d’origine e quelli di altre città europee, per i quali gli è valsa la definizione di pictor geometricus da parte di Rolando Bellini, e poi le figure di Femina, in cui lo charme e la bellezza femminile si dispiegano in molteplici e coinvolgenti varianti.

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Claudio Berlia - Football Americain

cm. 24 x 18 Tempera su carta anno 1978

Claudio Berlia - Football Americain

cm. 24 x 18 Tempera su carta anno 1978

Claudio Berlia - Football Americain

cm. 24 x 18 Tempera su carta anno 1978

Claudio Berlia - Football Americain

cm. 24 x 18 Tempera su carta anno 1978

Claudio Berlia - Football Americain

cm. 24 x 18 Tempera su carta anno 1978

Nel dicembre 2012 è la volta della personale intitolata Le rêve d’un italien curieux, organizzata presso la Sala Sant’Agostino a Fossano dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo. Nell’ambito del Concorso di Pittura dedicato a Romano Reviglio, il 21 aprile 2013 gli è stato conferito il Premio alla carriera per l’opera Le rève d’un curieux.

Tra settembre e ottobre 2013, ha presentato una raccolta di dipinti realizzati dal 2008 al 2013 in una personale con il titolo Le rêve d’un curieux, ospitata presso il Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo. Si è spento il 30 marzo 2014.